"GIOISCI DELLA TUA PRATICA E CERCA LA TUA INTERPRETAZIONE MIGLIORE"
Cerca che cosa lavora meglio per te per aprire la porta alla tua individuale esperienza dello yoga.
L'osservazione cosciente e interiorizzata delle posture dell'hatha yoga attraverso la visualizzazione fa attivare l'area dell'emisfero destro del cervello che evoca uno stato meditativo che è anche quello connesso alla creatività e alla consapevolezza spaziale.
Durante una postura yoga osservate i vostri muscoli che possono essere attivi o rilassati.
Inizialmente portate la vostra consapevolezza e il vostro respiro nelle singole aree del corpo, poi ascoltate il vostro corpo nella globalità.
Poi per ottenere un effetto più intenso nella pratica, focalizzate la concentrazione a un solo gruppo di muscoli per volta per ogni posizione.
Prima i muscoli più grandi.
Il vostro cervello integrerà inconsciamente quello che imparerete durante lo svolgimento delle asana.
Attraverso lo yoga si bilancia tutte le forze muscolari ed energetiche in ogni parte del corpo.
Il nome stesso HATHA richiama le due polarità opposte: SOLE e LUNA.
Attraverso il controllo della mente conscia attiviamo le forze biomeccaniche. Ogni articolazione è circondata da muscoli che sono raggruppati secondo il movimento che producono se sono contratti cioè attivi, o rilasciati cioè passivi.
Il muscolo agonista del movimento primario agisce per produrre un dato movimento, i muscoli sinergici aiutano a produrre questo medesimo movimento, mentre i muscoli antagonisti vi si oppongono.
Questi muscoli pur diversi lavorano insieme per bilanciare la forza e l'energia in ogni segmento corporeo.
Praticare lo yoga fa allungare i muscoli che circondano le articolazioni e aumenta la flessibilità di tutto il corpo.
La contrazione muscolare invece aiuta a stabilizzare l'articolazione.
Però nel caso in cui i muscoli stabilizzatori siano troppo rigidi l'ampiezza e la mobilità dell'articolazione è limitata.
Nello yoga si potrà migliorare la flessibilità attraverso l'allungamento e l'ampiezza articolare dei muscoli stabilizzatori.
Quindi il successo o l'insuccesso di una data posizione o asana dipende da diversi fattori:
LA MOBILITA' E STABILITA' ARTICOLARE,
LO STATO DI CONTRAZIONE DEI MUSCOLI (RIGIDI O LASSI),
LA LUNGHEZZA E LO SPESSORE DELLE CAPSULE LEGAMENTOSE,
LA FORMA DELL'OSSO.
I legamenti hanno una capacità ridotta di allungarsi.
Non si può agire sull'osso.
Si agisce sui muscoli stabilizzatori.
Quando allunghiamo un muscolo significa che si allontana la sua origine dal suo inserimento e viceversa.
Altre componenti sono interessate il tessuto connettivo che avvolge il muscolo, gli elementi contrattili o miometri.
Gli allungamenti di una seduta di yoga attiva il rilascio delle endorfine che sono dei fattori neuroendocrini che favoriscono il benessere e il senso di rilassamento.
Ogni allungamento va effettuato con cautela attivando i recettori dell'allungamento in maniera dolce, progressiva, a piccoli passi, senza sforzo, per ottenere i benefici senza controindicazioni.